La bottega dello scalpellino
Dražen Jakšić

1903

Donji Humac 75, 21423 Nerežišća
L'isola di Brac, Croazia

Sulla pietra

All'inizio fu la pietra, la pietra era a Brač, Brač era sulla pietra. La pietra fredda, spietata, e dispettosa. E l'uomo si stabilì sulla pietra, e se ne innamorò. La pietra di Brač diventò per l'uomo il tetto e la tavola, le mura e il pavimento, la pagina su cui scrivere, la fonte della propria arte.

Alla bellezza della pietra di Brač non resistì l'imperatore Diocleziano, nè i costruttori della cattedrale di Sebenico, della Casa bianca e dei moltissimi altri edifici sparsi per il mondo.

La pietra nutrì generazioni di costruttori a Brac. Diventò, e resta tuttora, il simbolo della perseveranza e della capacità dell'uomo di Brač di sopravvivere e quindi vivere su questo grande mucchio di pietra che sorge orgogliosamente tra la terra e le altre isole.

Dalla nascita, nelle casa di pietra, al battesimo nel battistero in pietra, dai primi passi sulle ''saliže''(stradicciole pietrose), fino all'ultimo riposo nella tomba, tutta la nostra vita è legata alla pietra.

E così
Con la pietra sempre lottò
Con la pietra si legò per sempre

Donji Humac

Un centinaio di case in pietra distese come un timido gregge accanto alla collina Humac, nel cuore della rocciosa Brač, ai margini dei campi fertili. Lì, vicino alla grotta Kopačina dalla quale furono estratti e modellati gli oggetti di uso quotidiano di popoli vecchi alcuni milleni, in vicinanza della chiesetta di San Ilija del decimo secolo che fu costruita sulle fondamenta del mausoleo romano, lì lontano dal mare, per secoli si visse d'uva, di le olive e di pietra.

Sebbene il nome Humac appare appena nell˙anno 1305., il paese ebbe un ruolo importante nello sviluppo di Brač, perché sotto il suo regimento ci fu tutta la parte nordovest dell˙isola, compresi i paesi di Sutivan e di Mirca. La vicinanza ai luogi da cui proveniva la pietra bianca di Brač, pietra della massima qualità, indirizzò lo sviluppo di questo paese.

Le molte vecchie cave di pietra, i mausolei romani, le chiese in pietra ed i castelli testemoniano la secolare tradizione pietraia a Donji Humac. Con l˙applicazione delle tecniche moderne nell'estrazione e nella lavorazione della pietra, negli ultimi due secoli vi è stata una fioritura di questa attività.

La maggioranza dei duecento abitanti del paese oggi vive grazie alla pietra. Nel paese operano una decina di bottege e officine che si occupano dellla fabbricazione della pietra. Partecipano allo sviluppo dell'attività anche due scultori accademici e un restauratore-conservatore laureato, che vivono ed operano a Donji Humac.

Otto scultori hanno messo in mostra qui la loro capacità e l˙amore per la pietra al primo simposio degli scultori, creato grazie all˙alto protettorato del Ministero culturale della Reppublica della Croazia. Il simposio è presente ancora a Donji Humac, Nerežišća e Dračevica con le meravigliose sculture in pietra, lavoro degli scultori che hanno partecipato alla manifestazione.

La lapidaria

Il desiderio umano di modellare la pietra, di scalpellarla in segni e simboli, è vecchia quanto l˙uomo. I nostri antichi antenati incavarono nella pietra i serbatoi e gli abbeveratoi per le bestie, murarono i pozzi per l˙aqua, scavarono i sarcofaghi ed i rifughi. Con il cavamento delle PAŠARINE, incavamento dei buchi per i coni di legno, l˙uomo incominciò ad estrarre la pietra. I blocchi raccolti erano modellati e tagliati in pezzi più piccoli con l˙uso della tecnologia a loro accessibile.

L˙uomo trasferì sulla pietra i suoi umori, le sue convinzioni religiose ed i quadri divini già da tempi antichissimi. La resistenza al tempo della pietra ci ha restituito palazzi, santuari ed altri edifci, preziose testimonianze del nostro passato, divenendo per noi una sorta di libro dal quale conoscere ed imparare.

Con l˙avanzamento della tecnologia e la fattura di nuovi strumenti, migliora la lavorazione della pietra e si sviluppano la scalpellatura e e la scultura. I progressi della tecnologia contemporanea rendono possibile il taglio e la lavorazione della pietra in totale accordo con il desiderio dell'uomo.

Senza l˙approccio sensuale alla pietra, senza l'ascolto di come la pietra risuoni, senza il seguirne le venature. non c˙è la vera scalpellatura.

La tradizione della lavorazione della pietra a Brač si è conservata con il trasferimento della conoscenza di padre in figlio. Un ruolo importante nella conservazione di questa tradizione ha la scuola di scalpellatura a Pučišća, l˙unica scuola di questo tipo in Croazia, così come la bottega scalpellatoria Jakšić, in cui si tramanda già da mezzo secolo la pratica scultorea.